Fabrizio Fabbrizzi
10 Aprile 1955 – 2 Gennaio 2020
Il nuovo anno ha avuto un pessimo inizio. Fabrizio Fabbrizzi, uno dei più rispettati e apprezzati membri della comunità mondiale della plasmaderivazione, è scomparso il 2 gennaio 2020 dopo una breve lotta contro una grave malattia.
Fabrizio era nato a Barga il 10 aprile del 1955. Nel 1981 si era laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Pisa. Tra il 1982 e il 1987 si era specializzato in Chirurgia cardiovascolare all’Università di Bologna, mentre sempre a Pisa – tra il 1988 e il 1991 – aveva conseguito un’altra specializzazione, questa volta in Medicina dello Sport.
Già durante gli studi Fabrizio era entrato in Farma Biagini, una delle aziende da cui nel 2001 è nata Kedrion: era il 1985 e Fabrizio sarebbe rimasto in azienda per il resto della sua vita, ricoprendo molti ruoli nella funzione Medical Affairs, ma anche come medico aziendale.
Fabrizio ha da sempre dato un respiro internazionale alle sue attività professionali e di ricerca, occupando negli anni varie posizioni di rilievo in PPTA: nella Task Force Immunoglobuline, nello Steering Committee Pathogen Safety e, soprattutto, nella Task Force Albumina, di cui è stato Chairman dal 2013 alla sua scomparsa.
Ho conosciuto Fabrizio molti anni fa, quando ero un funzionario del governo australiano, entrambi eravamo relatori all’International Plasma Protein Congress (IPPC) della PPTA.
Sulla mensola del camino della sua casa di Fornaci di Barga, Fabrizio ha sempre esposto una foto di noi due insieme ad Hartwig Gajek; una foto scattata durante uno di questi convegni. La conservo anche io, da qualche parte. Eravamo giovani e pieni di energia… il tempo è passato, ma l’energia di Fabrizio non si è mai affievolita. Credeva fermamente nel ruolo cruciale dei prodotti plasmaderivati per i pazienti, e se ne è occupato sotto molti profili.
La sua passione principale è stata l’albumina, alla quale si è dedicato come studioso e animatore culturale nel suo ruolo di Chairman della Task Force Albumina di PPTA, organizzando simposi e sessioni scientifiche all’International Symposium on Intensive Care and Emergency Medicine (ISICEM) e supportando le più innovtive ricerche sull’impiego clinico dell’albumina.
Diversi importanti studi clinici, inclusi lo studio ALBIOS sull’uso dell’albumina nelle sepsi e lo studio ANSWER, che esamina il suo ruolo nella cirrosi epatica, si sono giovati del suo apporto entusiasta e hanno goduto della sua consolidata rete di conoscenze tra i principali ricercatori clinici. Ancora ricordo con emozione di come nel 2018 lui, io e il Professor Mauro Bernardi, Chief Investigator, abbiamo festeggiato la pubblicazione dello studio ANSWER, che ha inequivocabilmente dimostrato i benefici dell’uso dell’albumina. E ricordo bene l’eccellente cena che ne è seguita.
Si trattò solo di una delle tante eccellenti cene godute con Fabrizio che, oltre a essere un gran cuoco, era la persona di riferimeto per individuare un buon ristorante in qualunque posto del mondo ci trovassimo.
Questo ricordo mi porta dal dottor Fabbrizzi, collega rispettato e riconosciuto, al Fabrizio uomo e amico. Fabrizio era la bontà fatta persona. Estroso e vivacissimo, aveva una gamma infinitamente ampia di interessi e una passione irrefrenabile per i viaggi. Più di ogni altra cosa, era uomo gentile e garbato, capace di smuovere mari e monti per aiutarti nei momenti del bisogno. Ed è anche per questo che Fabrizio è stata una persona tanto amata: per la sua gentilezza e per l’impegno nell’usare le sue competenze di medico per fare del bene alle persone.
Solo nell’ultimo anno, per ben due volte Fabrizio mi è stato di aiuto mentre ero ammalato. Ha sempre messo il suo tempo e le sue energie a disposizione degli amici; nei suoi frequenti viaggi – in alcuni dei quali l’ho accompagnato – ha sempre tenuto a trovare dei regali, fossero anche piccole cose, per le persone che aveva più a cuore. E mi viene in mente ancora un ricordo: quando il nostro collega Menso Bult morì, nel 2014, Fabrizio viaggiò dall’Italia fino in Olanda per assistere al suo funerale. Un gesto generoso e senza eguali.
Il nostro settore ha perduto una delle sue stelle più brillanti; Kedrion ha perduto un militante leale e un gran lavoratore; ed io ho perduto uno dei miei più cari amici, al quale ho voluto molto bene e che ho ammirato tanto. E siccome condividevamo l’amore per l’opera, desidero dirgli addio con le parole de La Traviata:
“Finché avrà il ciglio lacrime io piangero' per te
Vola a' beati spiriti; Iddio ti chiama a sé.”
Ciao, caro Fabrizio.
Scritto da: Albert Farrugia