L’emofilia nel terzo millennio: simposio ad Alessandria supportato da Kedrion

Si è tenuto ad Alessandria il 27 settembre il simposio “L’emofilia nel terzo millennio: l’accesso alle cure, gli aspetti sociali, i progetti”, un evento coordinato dal Dott. Roberto Santi, Direttore del Centro Emostasi dell’Ospedale di Alessandria, e realizzato con il contributo non condizionante di Kedrion Biopharma. L’incontro è stato occasione per fare il punto della situazione sul tema dell’assistenza ai malati emofilici e sullo scenario terapeutico attuale; hanno partecipato le associazioni dei pazienti e i responsabili dei centri emofilia di altre Regioni, ed è stato chiamato a parlare il Professor Victor Blanchette del SickKids Hospital di Toronto, considerato uno dei massimi esperti internazionali in materia di emofilia e malattie del sangue, che ha dedicato la sua relazione ai progetti e ai modelli di cura inerenti l’emofilia nei Paesi emergenti.

Particolare attenzione è stata riservata allo stato di attuazione da parte delle Regioni italiane dell’Accordo Stato-Regioni sulla “Definizione dei percorsi regionali e interregionali di assistenza per le persone affette da Malattie Emorragiche Congenite (MEC). Un tema su cui si era concentrato il dibattito anche nel corso delle iniziative realizzate in occasione della Giornata Mondiale dell’Emofilia 2018, celebratasi il 17 aprile scorso.

Il Piemonte è una delle Regioni in cui l’attuazione dell’accordo è allo stadio più avanzato. Sono stati infatti individuati i “centri esperti” per le MEC (due a Torino, poi Ivrea e, appunto, Alessandria) e questi hanno dato avvio ad un percorso di riorganizzazione e potenziamento delle proprie strutture e alla creazione di una vera e propria rete integrata che coinvolge le altre Aziende Sanitarie Regionali.

“Grazie a questa nuova organizzazione, si intendono perseguire diversi obiettivi”, ha spiegato il dott. Roberto Santi. “In primo luogo, quello di assicurare equità di accesso ai servizi in modo da ottenere una diagnosi appropriata e tempestiva , facilitare l’accesso ai programmi terapeutici presso i centri specialistici e avviare l’attività di prevenzione. L’attuazione di quanto previsto dall’accordo  Stato-Regioni porterà inoltre alla realizzazione di significative economie di gestione, a un miglioramento della qualità dei servizi, a definire i collegamenti in rete tra i centri con competenza nel settore e le altre strutture regionali, e – ha concluso Santi – ad offrire ai pazienti un’opportunità di cura in grado di limitare la mobilità passiva verso altre Regioni.”



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