Nuovo incontro di Epateam: “La didattica partecipativa per giovani specialisti”

Oggi il trapianto di fegato è in Italia una procedura consolidata con 22 Centri attivi nel paese e un numero stabile di 1200 trapianti per anno, con dei risultati complessivamente eccellenti sia in termini di mortalità/morbilità, che di qualità della vita. Seppur contenuta in circa il 5%, la mortalità al primo anno richiede ancora sforzi aggiuntivi e per questo motivo la formazione continua di giovani specialisti coinvolti nelle molteplici attività del trapianto di fegato, appare la miglior strategia per mantenere livelli assistenziali costantemente elevati.

Con questo obiettivo si è svolto recentemente a Bologna l’incontro “La didattica partecipativa per giovani specialisti”, una sessione nell’ambito di Epateam che tende a favorire la formazione di nuove generazioni di clinici in tema di trapianto di fegato.

In occasione di quest’incontro abbiamo raccolto le testimonianze del Comitato Scientifico e della Faculty di Epateam, che hanno sottolineato come per questi giovani l’approccio multidisciplinare e un gruppo composto da professionalità diverse siano essenziali per il miglioramento della qualità della vita dei propri pazienti, e delle loro famiglie, nel lungo periodo.

Prof. Stefano Fagiuoli – Direttore U.S.C. Gastroenterologia Epatologia e Trapiantologia – Papa Giovanni XXIII – Bergamo & Gastroenterologia – Dipartimento di Medicina Università degli studi Milano Bicocca – Faculty Bergamo

“Il vero punto di forza dell’evento è l’interattività e la cooperazione fra specialisti di aeree diverse ma che hanno tutte in gestione il paziente. Oramai la corsa alla super specialistica che per anni ha visto sì crescere competenze ma perdere di vista la visione paziente-centrica sta man mano venendo abbandonata, sia per necessità aziendali, legate ai percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, sia perché finalmente abbiamo capito che si deve curare il paziente e non la patologia. Curare la patologia senza occuparsi del paziente, del suo stato sociale, delle sue comorbidità, delle sue FRAGILITA’ oggi è anacronistico e costoso ed i nuovi specialisti devono essere proprio formati in questa direzione”

Prof. Matteo CesconDirettore U.O. Chirurgia Generale e dei Trapianti Policlinico Universitario Sant’Orsola Malpighi – Facoltà di Medicina Università degli Studi di Bologna – Faculty Bologna

“Il Prof. Fagiuoli, giustamente parla del ruolo fondamentale della interazione, io andrei oltre e parlerei di integrazione, cioè di team multi-specialistico, da anni se ne parla oggi finalmente, possiamo dire di essere arrivati al traguardo. Una volta, il team c’era, in realtà ma l’internista, l’epatologo, non aveva nessun tipo di conoscenze del lavoro del chirurgo e viceversa, il lavoro in team era pertanto volto all’inquadramento del paziente, ognuno per suo conto. Oggi le cose sono cambiate, in ambito OLT il chirurgo sa cosa fa il collega e viceversa, le competenze sono cambiate, tutti conoscono il percorso o, meglio, il viaggio del paziente, ce ne rendiamo conto proprio in questo tipo di eventi in cui ci confrontiamo con giovani colleghi, in tavoli multi-specialistici che si confrontano su casi clinici reali, è entusiasmante per loro ma è tale anche per noi”

Maria Cristina MorelliFaculty – Bologna
“È fondamentale. Continuare a supportare questo tipo di formazione in tavoli multidisciplinari, è indispensabile per fare crescere teams che poi in futuro si parleranno fra di loro su tutto il territorio nazionale. Non dimentichiamoci che stiamo investendo sui giovani, sui colleghi che in un futuro, relativamente prossimo, gestiranno questi pazienti, tenerli aggiornati ed abituarli a cooperare in team è per noi veramente mandatorio”

Mauro Viganò – Faculty – Bergamo
“Innanzitutto, renderlo un appuntamento fisso. Un evento che si sa che c’è e che ci sarà, come il congresso di SIG, per esempio, si sa che ogni anno ci sarà Epateam. Quest’anno la partecipazione è stata massiva ed entusiastica ed ogni anno sarà sempre maggiore. Forse implementerei l’interattività, come si fa con le escape rooms, per mettere anche un po’ di sana pressione in più che c’è nella vita reale, con pazienti critici, ai nostri giovani colleghi”

Epateam è un’iniziativa educazionale e di networking interamente dedicata al trapianto di fegato e supportata sin dall’anno di lancio nel 2017 da Kedrion con un contributo non condizionante, che in questo modo si è proposta – e oggi si conferma – come partner primario della trapiantologia epatica italiana. Si tratta di un progetto di ampio respiro che dal 2018 si sviluppa intorno alla piattaforma digitale Epateam.org: un sito Internet unico nel suo genere in Italia, in cui sono gli specialisti del settore e i pazienti a prendere la parola, mettendo a disposizione le loro competenze ed esperienze.



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