La rivoluzione digitale sta radicalmente cambiando la comunicazione medico-paziente e la trasmissione di informazioni sulla salute avviene sempre più spesso attraverso l’uso di applicazioni mobili e chat istantanee, o mediante messaggi ed e-mail. Un fenomeno che comporta opportunità, ma anche rischi. Kedrion, che mette al centro di ogni sua attività il paziente, è convinta che oggi migliorare la loro qualità di vita significhi anche riflettere su questo.
Una tavola rotonda dedicata a queste tematiche e intitolata “Whatsapp Medicine – La nuova comunicazione medico-paziente: rischi e opportunità” si è tenuta lo scorso 23 novembre a Bologna, in occasione del 42°Congresso Nazionale della Società Italiana dei Trapianti d’Organo e di Tessuti (SITO). L’evento, realizzato con il contributo non condizionante di Kedrion, è stato organizzato dalla SITO in collaborazione con Epateam – progetto di networking sanitario sul trapianto di fegato nato in Italia nel 2017.
UN DIBATTITO MULTIDISCIPLINARE
Come cambia la comunicazione tra medico e paziente ai tempi di Whatsapp? Quali le opportunità, e quali i rischi in termini di privacy del paziente e di rispetto delle regole deontologiche da parte del medico? Come regolamentare il flusso d’informazioni tra gli specialisti clinici e chi è bisognoso di cure? Questi gli interrogativi al centro di un dibattito multidisciplinare tra esperti di vari settori – giuridico, medico-scientifico, giornalistico – e un rappresentante del mondo dei pazienti su un tema ancora poco dibattuto in Italia.
L’avvocato Giovanna Marzo, il presidente di Epac (onlus dei pazienti trapiantati) Ivan Gardini, la giornalista Eugenia Romanelli, l’epatologo Stefano Fagiuoli e il chirurgo e presidente della SITO Umberto Cillo si sono confrontati sulle principali problematiche di un fenomeno che sta determinando un mutamento sempre più rapido e sostanziale nell’interazione in ambito sanitario.
OPPORTUNITÀ E RISCHI DI UN FENOMENO SEMPRE PIÙ DIFFUSO
Su quanto sia veloce e incessante il cambiamento in atto si è soffermato Lucio Caccamo, che ha introdotto la tavola rotonda. Il chirurgo, in qualità di coordinatore della Faculty di Epateam, ha illustrato l’esperienza di Epateam.org – sito multimediale interamente dedicato al trapianto di fegato – nell’evoluzione digitale della comunicazione medica a carattere divulgativo.
Il dibattito ha messo in luce la necessità di estendere il confronto anche agli ospedali e alle aziende sanitarie. Se si parla di regole – hanno concordato tutti i relatori –, di procedure e perfino di una “carta dei doveri” del medico e di “una carta dei diritti” del paziente, è necessario il pieno coinvolgimento della macchina burocratico-amministrativa.
Il workshop è stato anche trasmesso in real time sulla pagina Facebook di Epateam: alla diretta si sono collegati oltre 2000 utenti e sono state registrate mezzo migliaio di interazioni.