Il progetto PODs sui farmaci orfani plasmaderivati protagonista a SMAU

Il progetto PODs (Plasma Orphan Drugs), che Kedrion Biopharma ha sviluppato in collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa e con il sostegno della Regione Toscana, sarà protagonista il 14 e 15 luglio a SMAU Firenze – Toscana Technologica, un’iniziativa dedicata alle eccellenze toscane in ambito tecnologia e innovazione.

Da ormai dieci anni Kedrion investe nella ricerca su farmaci orfani plasmaderivati per il trattamento di malattie rare, frutto di una vocazione e di competenze che sono il cuore delle attività dell’azienda. In quest’ambito è nato il progetto PODs per la purificazione, la caratterizzazione e lo sviluppo di quattro farmaci orfani plasmaderivati – il plasminogeno, il fattore V, il fattore H e il fattore XI – da utilizzare nella terapia di patologie particolarmente rare causate da una carenza di proteine del plasma.

“Decidere di investire nel settore dei farmaci orfani ha rappresentato per Kedrion una scelta unica strategica ed etica”, ha dichiarato Paolo Marcucci, Chairman e CEO di Kedrion. “L’invito a prendere parte alla rassegna rappresenta un’ulteriore conferma del valore delle attività della nostra azienda nel settore della Ricerca e Sviluppo, dove da sempre siamo fortemente impegnati per individuare nuovi prodotti e nuove applicazioni cliniche dei prodotti esistenti”.

I responsabili dell’osservatorio regionale POR CreO FESR hanno giudicato PODs un progetto di eccellenza per il livello di innovazione.

Il progetto ha preso il via nel giugno del 2011 e si è concluso ad agosto 2014. Gli studi sul concentrato di plasminogeno umano hanno già superato la fase di sperimentazione clinica, mentre gli altri prodotti si trovano a uno stadio precedente di ricerca: per il fattore V, oltre alla messa a punto del metodo e alla caratterizzazione del prodotto finito, è stato eseguito il primo studio di tossicità acuta; per il fattore H è stato messo a punto il metodo e conclusa la caratterizzazione del prodotto finito, e sono stati condotti studi di efficacia sul modello animale e studi di farmacocinetica; per il fattore XI, infine, è stata eseguita la messa a punto del metodo di purificazione e la prima caratterizzazione.

Nell’ambito del progetto è stato anche messo a punto un piccolo impianto pilota a Siena, ribattezzato IKOD (Impianto Kedrion Orphan Drugs), per la produzione sperimentale di questi medicinali.

“Il progetto PODs – ha dichiarato Claudia Nardini, Senior Specialist in ambito R&D di Kedrion – rappresenta un’eccellenza italiana che si offre al mondo. Si parla di malattie rare, ma i pazienti coinvolti sono tanti, e il nostro impegno è quello di estendere quanto più possibile l’accesso ai farmaci plasmaderivati di cui hanno vitale bisogno”.

"Collaborazioni come questa valorizzano la qualità e l'eccellenza delle nostre ricerche – ha affermato Piero Salvadori, Coordinatore scientifico del team di ricerca CNR. IFC-CNR, da anni partner di Kedrion, pone il paziente al centro della propria missione di ricerca.  In questo progetto abbiamo impiegato tecnologie abilitanti nel settore biomedico e farmaceutico, applicando le più avanzate tecniche di separazione proteica, analisi proteomica e micro-imaging molecolare con l'obiettivo di accelerare al massimo il complesso percorso di sviluppo farmaceutico dei prodotti studiati".

“La partnership con Enti di ricerca come il CNR, con cui da anni portiamo avanti una fruttuosa collaborazione, è strategica nel percorso aziendale di innovazione di prodotto e di processo”, ha concluso la dott.ssa Nardini.



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