Kedrion Biopharma sigla accordo con Consorzio Europeo dell’Emofilia (EHC)

In occasione della Giornata Mondiale dell’Emofilia 2017, lo European Hemophilia Consortium (EHC, organizzazione sovranazionale che riunisce 45 associazioni di pazienti nel campo dei disordini della coagulazione) ha organizzato presso lo European Directorate for the Quality of Medicines and Healthcare (EDQM, Consiglio Europeo) di Strasburgo un incontro tra professionisti sanitari, associazioni pazienti, autorità regolatorie e aziende farmaceutiche. Nel corso della giornata, EHC ha ufficializzato il progetto “PARTNERS – The Procurement of Affordable Replacement Therapies – Network of European Relevant Stakeholders”, che ha l’obiettivo di assicurare un accesso alle cure sostenibile in quei Paesi europei dove non vengono raggiunti gli standard terapeutici minimi per il trattamento dell’emofilia.

“Oggi in Europa – ha dichiarato il Presidente di EHC Brian O’Mahony – ci sono ancora Paesi in cui le persone che soffrono di emofilia subiscono le conseguenze a livello articolare e di qualità della vita che conoscevamo prima dell’avvento dei moderni concentrati di fattori della coagulazione. Questo è inaccettabile. Siamo convinti che i budget destinati all’emofilia possano essere usati meglio – ha concluso O’Mahony – e che maggiori quantitativi di terapie possano essere acquistati attraverso un miglior sistema di gare.”

Kedrion Biopharma è uno dei sottoscrittori dell’accordo (insieme a poche altre multinazionali farmaceutiche). “Nel firmare questa intesa – ha spiegato Ferdinando Borgese, Global Marketing Director – Kedrion assicura il suo impegno nel progetto del Consorzio EHC, proseguendo in tal modo la propria attività di affiancamento alle associazioni di pazienti di tutto il mondo, con il fine ultimo di contribuire a migliorare la qualità della vita di coloro che soffrono di disturbi della coagulazione.” Il progetto PARTNERS prevede interventi in quei Paesi in cui i minimi standard terapeutici per l’emofilia indicati nelle linee guida 2016 – fattore VIII sotto le 4 UI pro capite e fattore IX sotto le 0,5 UI pro capite – non sono rispettati, e dove il trattamento di profilassi per i pazienti emofilici appare inadeguato in relazione ai volumi di prodotto utilizzati nel paese.

Kedrion Biopharma è impegnata anche nell’ambito del programma di cooperazione internazionale WISH, al fianco del Centro Nazionale Sangue, delle Regioni Italiane e della World Federation of Hemophilia, orientato a ridurre a livello globale le differenze nell’accesso ai concentrati di fattori della coagulazione. Ed è partner del Consorzio CURhE, alleanza globale per l’eradicazione della Malattia Emolitica del Feto e del Neonato, un progetto portato avanti insieme a partner industriali ed accademici e guidato dalla prestigiosa Università di Stanford in California. Quello con EHC è, dunque, il terzo ambito di intervento di questo genere per la nostra azienda, che già da anni sostiene le attività del Consorzio: si tratta in questo caso di un impegno a supportare ulteriormente le attività di EHC, che ha anche una grande valenza etica perché si pone il fine ultimo di garantire un consumo minimo pro capite di prodotto nel nostro continente e contribuire a migliorare l’accesso alle terapie e sensibilizzare i governi nazionali per una migliore qualità delle cure.

L’impegno di Kedrion in campo R&D e in particolare sul fronte dei farmaci orfani; la dedi­zione a produrre farmaci plasmaderivati; la lunga esperienza nella distribuzione di far­maci in tutto il mondo; la massima attenzio­ne alla qualità e alla sicurezza di ogni pro­dotto e processo hanno un unico obiettivo: andare incontro ai bisogni dei pazienti. “Ci troviamo di fronte a malattie rare e, in alcuni casi, estremamente rare, e for­niamo i nostri prodotti a persone che nella maggior parte dei casi non possono fare a meno di assumerli”, ha dichiarato ancora Ferdinando Borgese. “Ci impegniamo a fare il massimo per mettere questi prodotti a disposizione di chi ne ha bisogno in tutto il mondo, per soddisfare le necessi­tà terapeutiche che ancora non hanno ri­sposta ed estendere l’accesso alle terapie plasmaderivate anche in quei Paesi in cui esso non sempre è pienamente garantito.”

Per maggiori informazioni sul progetto PARTNERS visitate www.ehc.eu/partners/.



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